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Colonnine Multistandard – La rete delle ricariche elettriche va in corto

 Carenze di erogatori e mappe: il disagio è al collasso

Colonnine Multistandard – Perché non decolla il mercato delle automobili elettriche in Italia? In tanti, tra esperti e curiosi, si sono posti tale quesito ma solo di recente è emersa in maniera inequivocabile la risposta. Pare che, alla mancanza di agevolazioni si aggiunga la piaga della rete di ricarica che risulta carente e insufficiente in termini sia quantitativi sia qualitativi. La Commissione italiana veicoli elettrici stradali (Cei-Cives), che ha diffuso i dati raccolti e aggiornati alla primavera del 2016, dichiara che le colonnine ad oggi disponibili sul territorio italiano siano 2007 (escludendo i modelli più evoluti e destinati alle ricariche veloci con erogazioni superiori ai 50 e ai 120 kW, di proprietà Tesla) delle quali sono una piccola percentuale, corrispondente a 211 campioni, ha una capacità di erogazione di 22 kW a dispetto della maggior parte (ben 1796) con potenze inferiori.

Lo scenario così descritto evidenziante un numero di colonnine dall’erogazione lenta è oltresì peggiorato dall’assenza di erogatori lungo le autostrade e alla carenza di uno standard di ricarica che consenta la compatibilità e dunque l’impiego degli erogatori disponibili da parte di tutte le automobili, diversificate nei modelli e negli attacchi. Di fatto le colonnine multistandard, disponibili di connettori Mennekes, CCS Combo 2 e CHAdeMO, esistono ma sono pochissime e dislocate in maniera non efficace sul territorio nazionale e/o di significativo flusso relativamente al quale manca tuttavia persino una mappa che ne favorisca l’orientamento e l’accessibilità ai driver, costretti a rivolgersi all’uso di internet e all’ausilio di app specifiche quali Next Charge, Charge Map, Evway.

In termini invece di gestione, l’ente che ha la meglio sul controllo della rete è l’Enel che ha all’attivo 850 colonnine; privatamente invece si distinguono piccole realtà che hanno investito su tale progetto e hanno finanziato la collocazione di erogatori lungo le aree di sosta dei centri commerciali, ai quali sono ahimè dipendenti in termini di orari di apertura e chiusura. Si aspetta allora una revisione di tutto il sistema che agevoli il driver senza incrementarne spese e procedure, nel rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema.

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Stella S.