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BMW MOTORRAD

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BMW Motorrad – La bellezza del viaggio

I primordi e i primi modelli

La BMW (Bayerisce Motoren Werke) nasce il 25 Luglio 1917 e si occupa in principio di motori d’aereo ma dopo appena un anno passa alla produzione di sistemi frenanti per treni cedendo il marchio alla Bayerische Flugzeugwerke AG nel 1922.

Nel 1920, la BMW oltre a produrre freni per treni inizia la produzione di motori per motociclette da 500cm3 di cilindrata, per un azienda di Norimberga, chiamata Victoria, dando vita alla Victoria KR-I con motore BMW M2B15.

Nel 1922 un azionista di maggioranza, Camillo Castiglioni, rileva l’azienda e il marchio dalla BFW e porta con sé il capo-progettista Max Friz. Nel 1923 nasce la prima motocicletta con marchio BMW, la RS32 con motore da 500cm3, 8.5cv con una velocità massima di 95km/h ed un cambio a 3 marce manuali con trasmissione a cardano, icona della produzione BMW.

Nel 1925 esce la prima sportiva della casa tedesca, la R37, adatta alle competizioni, una moto esclusiva che conta ben 152 esemplari. Nello stesso anno esce anche la R39, una moto monocilindrica da 250cm3, con sistema frenante posteriore che agisce direttamente sull’albero cardanico.

La produzioni si spinge più tardi ad una separazione della produzione di moto a valvole laterali e a valvole in testa, le ultime più performanti, con i più alti consumi e prezzi più alti. Nel 1927, infatti, vengono presentate la R42 a valvole laterali ed in concomitanza la R47 a valvole in testa.

Nel 1928, con le R52 e R57 da 500cm3 escono le prime 750cm3 e successivamente la R62 e R63, modelli che hanno adottato il freno a tamburo.

Nel 1929 la crisi economica ed il conseguente crollo della borsa di Wall Street fa perdere le azioni a Castiglioni che è costretto a cedere la gestione dell’azienda alla Deutsche Bank.

Nel 1931 appare la prima monocilindrica R2 da 6cv, la più piccola della serie. Nel 1935, invece, esce la R12, prodotta per ben 36.000 pezzi e adottata dall’esercito fino alla seconda guerra mondiale, anche con sidecar. Dopo l’avvenuto successo si decise di produrre un’ulteriore moto per l’esercito da 750cm3, a valvole in testa, la R75 che venne allestita in base alle destinazioni da affrontare, per l’appunto nacque la Afrikakorps, dotata di 8 marce e 2 marce per la retromarcia.

Il dopoguerra

Al termine della guerra, lo stato impose dei limiti di cilindrata fino a 250cm3, costringendo BMW a produrre motociclette essenziali ed economiche come la R24. Nel 1949, tolto il blocco, la casa tedesca uscì con la R51/2 con motore bicilindrico sostituita nel ’53 dalla R51/3 e accompagnata dalle R67 e R68, entrambe da 600cm3 con l’ultima capace di sfiorare le 100 miglia (160km/h).

Nel 1955 arrivano i nuovi modelli turistici, la R50 e la R60, da 500 e 600cm3, insieme alla R69, la versione sportiva della serie. Nel 1960 gli stessi modelli subiscono delle modifiche divenendo la R50, R50/2,  la R60 aumenta la sua potenza e diventa R60/2 e la R69 viene sostituita dalla R69S ed appare la R50S, versione sportiva da 500cm3 che verrà eliminata due anni dopo dal mercato a causa di problemi tecnici.

Contemporaneamente alla produzione di motoveicoli di grande cilindrata, BMW continua la sua produzione di monocilindriche da 250cm3, che al contrario delle bicilindriche erano più economiche ed adatte a tutti. Debutta infatti con la R24, poi con la R25, la R26 e la R27, ma il boom si ha con le 47.000 vendite in soli quattro anni della R25/3, diventando la moto più richiesta fino al 1999.

Gli anni 70’

I modelli implementati da BMW portarono gran successo all’azienda tanto da rimanere inalterati fino al 1969. In quest’anno, infatti, uscirono i nuovi modelli etichettati con il nome di Serie 5, e furono la R50/5, la R60/5 e la R75/5, con motori da 500, 600 e 750 cm3. Con questa sfilza di modelli vennero aggiornate alcune caratteristiche, come il serbatoio, che diventa più voluminoso e presenta, per la prima volta, un avviamento elettrico.

La R75/5, una moto decisamente sportiva, riscontra molti pareri positivi e scatena un boom di vendite, con più di 38.000 pezzi, superando la R12 e diventando la BMW boxer più venduta di sempre.

Con il successo della quinta serie venne spostato lo stabilimento di produzione da Monaco a Berlino-Spandau. La quinta serie durò fino al 1973 ed ebbe un gran successo, in particolar modo per la R75/5.

La sesta serie si apre su una buona base lasciata dalla quinta. Parte tralasciando la 500cm3 di cilindrata ed implementando la 900cm3, con la R90/6, la sportiva R90S e rinnovando i modelli della precedente categoria in R50/6, R60/6 e R75/6.

La sesta serie, a differenza della quinta, monta un cambio a 5 marce manuale e un sistema di freno a disco, sulla ruota anteriore per tutti i modelli tranne per la sportiva R90S, che li ha anche posteriori.

Nel 1976 si conclude la produzione della sesta serie dando spazio alla settima, dove, rimangono le 600 e 750cm3 di cilindrata, quest’ultima abbandonata e sostituita dalla 800cm3, come la 900 che diede spazio al primo motore a da 1000cm3. Il nuovo motore mille comprende diversi modelli tra i quali: la R100/7 una motocicletta da turismo, la sportiva R100S e la R100RS, dotata di carenature aerodinamiche, progettate nella galleria a vento. Due anni dopo, viene introdotta un’altra moto la R100RT, una gran turismo, dotata di una completa carenatura e di freno a disco su entrambe le ruote.  Nel 1976 la BMW si divide in due creando un reparto apposito per il motociclismo chiamato ‘ BMW Motorrad GmbH’. Nascono da questa sezione due nuove motorizzazioni, la 650cm3 della R65; e la 450cm3 della R45. La nuova uscita R100S viene rimpiazzata dalla R100CS, la prima bicilindrica boxer 2 valvole a sfiorare i 205km/h. Il suffisso finale che indicava la serie di produzione venne abbandonato nel 1979, a parte per la R80/7.

Gli anni 80’ e la GS

Gli anni 80’ sono segnati da un importante cambio di produzione per tenere il passo delle agguerrite concorrenti giapponesi, dotate di moto molto più potenti e moderne. Nel 1979 la BMW presenta il suo primo modello ibrido, una moto on e off-road, la R80G/S, molto simile ad un enduro. Questa scelta così azzardata in un primo momento, si rivela un successo per il molteplice utilizzo e l’ottima manovrabilità che possedeva. La BMW R80G/S montava un motore da 800cm3, il medesimo delle R80 da strada, con freni a disco sul anteriore e a tamburo per il posteriore. Più tardi, con il successo della new entry R80G/S, arriva, con una cilindrata inferiore, la R65GS, con un motore da 650cm3, una moto prodotta per i neopatentati. Arriva in seguito la nuova R100GS, con un motore da 1.000cm3, la più accessoriata tra le pari segmento, ricorda molto le moto da rally così che viene proposta in edizione ‘Parigi-Dakar’.

K-Series

Nel 1983 arrivano due nuove motorizzazioni, un 3 cilindri da 750cm3 e un 4 cilindri da 1.000cm3, denominate ‘a sogliola’ per via dei cilindri posti orizzontalmente. Le motociclette di questa serie prendono il nome di K e risultano molto più performanti delle vecchie boxer. La prima è la K75 con motore da 750cm3 e la gemella K75S in versione sportiva che arriva a 210km/h. Poi ci sono le K100 da 1.000 di cilindrata, disponibili in quattro varianti: la K100RS di natura sportiva, la turistica K100RT e la K100LT con numerosi accessori. Viene introdotto solo nel 1988, l’ABS (sistema anti-bloccante). Un’ anno dopo viene presentata un’altra motocicletta della serie K, sulla base della K100, chiamata K1, anch’essa con motore a sogliola ma con ben 100cv ed una velocità rilevata di 237km/h. Nel 1990 con la K110LT, arriva la prima BMW da 1.100 di cilindrata, dotata per la prima volta di una miriade di accessori quali: radio, sistema ABS e con la regolazione del parabrezza; seguita un anno più tardi dalla K1100RS in versione sportiva. Il 1991 è un anno importante per la BMW poiché si venne prodotta la milionesima motocicletta della casa, la K75RT, per la Croce Rossa Italiana.

Anni 90’

Nei primi anni 90’ esce la R100R, simile alla R100GS ma in una versione più stradale, sulla stessa base, con un motore più piccolo esce la R80R.

Nel 1993 arriva il nuovo motore Boxer a 4 valvole per cilindro e, nello stesso anno, viene introdotto un sistema a sospensione anteriore chiamato Telever. Il primo modello basato su questa nuova struttura è la R1100RS, una moto da 90cv, molto più potente della 2 valvole precedente. A seguire abbiamo la R1100GS, in versione enduro, con un motore da 1.100cm3, che riscosse un gran successo, tanto che ne venne prodotta un nuovo modello, in versione più piccola, la R850GS. Nel 1994 esce la R1100R, che monta il medesimo motore della BMW GS, ma risulta più appetibile agli occhi della gente e garantisce numerose vendite in più. Sulla stessa base, arriva la R1100RT, in versione gran turismo e affiancata in seguito dalla R850RT con motore da 850cm3, fornita e adottata in quegli anni anche, dalla Polizia Italiana.

Negli anni 90’ BMW aprì alla produzione di motociclette custom, ispirate alle americane Harley-Davidson, implementando il nuovo motore Boxer su un nuovo modello, la R1200C. La nuova ammiraglia tedesca disponeva di un motore da 1200cm3, il più potente adottato sino ad ora, e disponibile in due versioni la Montauk e la Indipendent. Dal 1999 alla generazione boxer si aggiunge una nuova motorizzazione, la 1.150cm3.

Gli anni 2000

I primi anni duemila vedono la casa tedesca padrona del mercato, arrivando a quota 100.000 pezzi prodotti, sotto la gestione di Herbert Diess. Con la nuova K1200GS, BMW presenta il suo nuovo motore da 1.200cm3, arrivando a 130cv e ad una velocità massima di 245km/h. La nuova motocicletta montava sospensioni Telelever sull’anteriore e Paralever sul posteriore ed un cambio a 6 marce. Due anni dopo arriva la super-turistica K1220LT, munita di sistema frenante ABS e molti accessori da viaggio. Nel 2003 con i modelli boxer, in continua evoluzione, arrivano le versioni da viaggio della R1150GS, con la Adventure; la versione sportiva della R1100GS, la Boxer Cup Replica e la Rockster, una versione base della R1150R.

Nel 2004 con il nuovo motore boxer da 110cv e 1.200 di cilindrata, montato inizialmente sulla R1200GS, arrivano le R1200RT, la R1200R e i nuovi segmenti, la R1200ST e la HP2. La R1200GS, nella versione Adventure, risulta in questi anni, la moto più venduta della casa tedesca, diventando il modello principale BMW. In questo anno avviene anche il restyling della serie K, con la nuova K1200GS che subisce modifiche al motore che non monta più 4 cilindri su forma longitudinale bensì in posizione di frontemarcia. La K1200GS esce in concomitanza con la K1200R, una moto dalle alte prestazioni e dalla buona maneggevolezza.

Nel 2006 esce la K1200GT, una turistica che monta lo stesso motore delle precedenti, il 1200cm3, ma leggermente depotenziato.

Il nuovo millennio, porta la casa tedesca a differenziare in tre direzioni la sua produzione: la prima, che parte nel 2006, prevedeva un nuovo motore bicilindrico fronte marcia da 800cm3, montato per la prima volta sulla sportiva F800S e più tardi affiancato dalla turistica F800ST, dal modello enduro F800GS e dalla F800R. La seconda, comprendeva la nuova serie G, con moto versatili, stile supermotard, equipaggiate da un motore monocilindrico inizialmente da 450cm3 di cilindrata ed in seguito anche con 650cm3. Questo tipo di moto, escono anche in versione scrambler e enduro e montano una trasmissione a catena. La terza e ultima novità introdotta, riguarda un nuovo motore da 6 cilindri in fronte marcia da 1.600cm3 e 160 cavalli, che verrà montato a partire dal 2010 sulla sport-tourer K1600GT.

Nel 2007 la Bmw Motorrad GmbH dopo la separazione dalla casa madre nel 1976, torna a far parte della stessa, divenendo una divisione ufficiale della BMW AG. In questo anno la casa rileva dalla casa italiana, MV Agusta, la Husgvarna, marchio motociclistico famoso nel settore delle Motocross e delle Enduro.

Una risposta ad ogni domanda

Jacopo P.

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